POLLINE IN IDROMELE
POLLINE IN IDROMELE
Il polline è costituito da una moltitudine di corpuscoli microscopici contenuti nell’antera del fiore; essi rappresentano l’elemento fecondante maschile. Viene raccolto dalle api bottinatrici durante la visita ai fiori, operando una selezione che sembra correlata al valore nutritivo e biologico del polline stesso. Questa sostanza, particolarmente ricca di principi nutritivi, non può essere considerata un semplice alimento per le api, poiché costituisce la materia prima per la produzione della pappa reale.
Polline in Idromele (40).
Flacone da 100ml. Raccomandato dai monaci.
EAN 8059006720896
UTILIZZO: La mattina, a digiuno, prima di ogni altra attività.
Agitare la bottiglia prima di adoperare il prodotto, poi, un cucchiaino da te in 2 dita d’acqua, la quantità massima di assorbimento dell’organismo. Mantenere qualche minuto in bocca prima di deglutire.
IL POLLINE
Il polline è un prodotto naturale dell’alveare, non elaborato dalle api, ma semplicemente raccolto da esse sui fiori. Si presenta sotto forma di piccole palline di vari colori, che spaziano dal giallo al giallo-arancio, fino al blu e blu-violetto. Le api lo raccolgono, lo appallottolano (nella sua forma iniziale è composto da microgranuli polivalenti) e lo caricano sulle zampe posteriori, dotate di cestelle: membrane elastiche capaci di contenere i granuli di polline. Il polline viene quindi trasportato fino all’alveare, dove l’apicoltore, per raccoglierlo, applica all’ingresso un dispositivo a griglia che permette di trattenere il carico al passaggio delle api. Poiché rappresenta la parte fecondante del fiore, il polline contiene tutte le sostanze utili alla vita della pianta, così come, nell’uomo, lo spermatozoo.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA
Esistono notevoli variazioni quantitative in base alla provenienza botanica del polline. Ci limiteremo quindi a descriverne la composizione qualitativa:
Acqua, in percentuale più o meno elevata.
Protidi in abbondanza, circa la metà dei quali sotto forma di aminoacidi: (Acido glutammico, isoleucina, fenilalanina, arginina, leucina, treonina, cistina, lisina, triptofano, istidina, metionina, valina.)
Glucidi (zuccheri), in grande quantità.
Lipidi (grassi), in quantità ridotte.
Sali minerali e oligoelementi: potassio, magnesio, calcio, fosforo, silicio, zolfo, manganese, rame, ferro, cloro. (Come per gli aminoacidi, ciascuno di questi elementi gioca un ruolo essenziale nei molteplici processi metabolici cellulari).
Vitamine:
Provitamina A (carotene → vitamina A)
Vitamina B1 (tiamina)
Vitamina B2 (riboflavina)
Vitamina B3 (PP o nicotinamide)
Vitamina B5 (acido pantotenico)
Vitamina B6 (piridossina)
Vitamina B7 (mesoinositolo)
Vitamina B8 (H o biotina)
Vitamina B9 (acido folico)
Vitamina B12 (cianocobalamina)
Vitamina C (acido ascorbico)
Vitamina D (calciferolo)
Vitamina E4 (tocoferolo)
Enzimi o fermenti, con funzione catalizzatrice nei processi biochimici:
Fosfatasi
Amilasi
Invertasi
ALTRI COSTITUENTI
Rutina: sostanza che aumenta la resistenza capillare.
Fattori di crescita: presenti in quantità variabile a seconda del polline. Le piante che ne forniscono di più sono quelle da frutto, il rosolaccio, il tarassaco e il castagno.
Sostanze antibiotiche: attive su colibacilli, alcuni ceppi di Proteus e Salmonelle.
Sostanze sconosciute: in quantità minime, ma di probabile grande importanza biologica.
EFFETTI TERAPEUTICI
Grazie alla grande varietà dei suoi componenti, il polline — concentrato di elementi biologici vitali — esercita sull’organismo umano un’importante azione rigenerativa. Un elemento spesso sottovalutato è la sostanza aggregante (una sorta di “collante”) prodotta dall’ape per formare i granuli, che entra a far parte del polline così come viene consumato.
Le principali azioni documentate del polline sono:
Azione epatoprotettrice
Azione antisclerotica
Azione gerontologica
Azione antidepressiva (fisica e intellettiva)
Azione aperitiva
Azione antianorressante
Azione sullo sviluppo fisico
Azione sui disturbi intestinali
Azione antibiotica
Azione sulla resistenza e permeabilità capillare
Azione sulla circolazione venosa
Azione sull’ipertrofia prostatica
Fonte: “Apiterapia” - Umberto Nardi, Ed. Aporie
IDROMELE
L’idromele è bevanda ottenuta dalla fermentazione del miele e dell'acqua, vanta una storia lunga e affascinante che si intreccia con le antiche civiltà e le loro mitologie. Tracce di questa bevanda risalgono a ben 7.000 anni fa, come testimoniano residui scoperti in vasellame neolitico in Cina. Presso diverse culture antiche, l'idromele era considerato un elisir divino, associato a immortalità, forza e guarigione. Nella mitologia greca, il dio Dioniso era venerato come divinità del vino e dell'idromele, mentre i Vichinghi lo consideravano la bevanda prediletta di Odino e degli Einherjar, i guerrieri valorosi caduti in battaglia. Oltre al suo valore simbolico, l'idromele svolgeva un ruolo importante nella vita quotidiana di diverse popolazioni. Era consumato durante festeggiamenti, riti propiziatori e cerimonie funebri. La sua produzione e il commercio del miele favorivano gli scambi tra culture diverse, diffondendo conoscenze e tradizioni. Nel Medioevo, l'idromele era una bevanda popolare in tutta Europa, apprezzata da nobili e popolani. Con l'affinamento delle tecniche di produzione vinicola, l'idromele perse gradualmente il suo primato, pur mantenendo un ruolo importante in alcune regioni. Negli ultimi decenni, l'idromele ha vissuto una rinascita, grazie all'impegno di appassionati e apicoltori che ne riscoprono antiche ricette e ne propongono nuove varianti. Oggi l'idromele è apprezzato da intenditori e curiosi in tutto il mondo, che ne valorizzano il gusto unico e la ricca storia. L'idromele rappresenta più di una semplice bevanda: è un viaggio attraverso il tempo, un ponte tra culture diverse e un legame con la storia e le tradizioni del mondo. Un nettare antico che continua ad affascinare e conquistare il palato degli intenditori.