Auguri dal chiostro - Natale Anno Domini 2021

Nel quieto silenzio che avvolgeva ogni cosa, mentre la notte giungeva a metà del suo corso, il tuo Verbo onnipotente, o Signore, è sceso dal cielo, dal trono regale. Abbiamo visto la sua gloria, gloria come di Unigenito dal Padre. Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza. (Antif.monast.)

Avete mai pensato cosa saremmo noi oggi, quale sarebbe stata l'evoluzione dell'uomo da 2000 anni a questa parte? Questo è un pensiero che mi assale ogni volta che accade qualcosa di inusuale. Avete mai pensato cosa sarebbe accaduto nel corso dei secoli se non ci fosse stato un individuo che, contro ogni usanza, contro ogni abitudine, non avesse posto l'altra guancia? Riuscite a capire fino in fondo la straordinarietà di quell'atto? Ogni volta che rifletto su questo mi rendo conto della forza, della determinazione di quell'uomo ma Dio, così mite, così sottotono eppure è riuscito a stravolgere gli usi ed i costumi di quell'epoca, si deve a lui se oggi siamo riusciti a cavalcare i secoli, operando delle enormi trasformazioni sociali ed evolutive nella collaborazione con la Creazione.

Non è dunque un caso che si festeggi la sua nascita e che si onori la sua morte, non è affatto un caso se dentro ognuno di noi, credenti e non, quest'uomo abbia lasciato un segno, una traccia più o meno profonda del suo passaggio, del suo pensiero dei suoi insegnamenti. Dunque onoriamolo e godiamo ogni anno per la sua nascita, è un momento di gioia forse anche di riflessione, è un momento in cui ognuno di noi è portato a guardarsi dentro. Soprattutto in quest’epoca storica, in cui tutto si sta capovolgendo, in cui quel mare che sembrava essere dominato, ora è in subbuglio, grandi onde spesso ci sovrastano. Se riusciamo a rimanere a galla e non affogare lo dobbiamo molto a lui, lo dobbiamo molto al suo concetto di aggregazione: la convivialità con i suoi Apostoli prima, con la popolazione dopo, ci ha fatto capire l’importanza e la necessità di stare insieme, quello che l’essere umano desidera. Dunque raccogliamoci intorno a quel giaciglio fatto di paglia, insieme ai pastori che sono i nostri simili, uniamoci in una preghiera profonda che coinvolga tutti e che faccia sì che la gioia di questo momento assuma la vera importanza che ha.

L'uomo è un'animale sociale ha bisogno degli altri, ha bisogno di una relazione con gli altri, ma deve saperlo fare, deve saper rispettare i propri limiti, deve saper comprendere le ragioni del prossimo. La nostra preghiera, in questo momento, deve essere forte, profonda, elevata per riuscire, insieme al Bambino Gesù, a realizzare il suo sogno per l’uomo e le nostre aspirazioni come suoi discepoli.

In conclusione fatte vostro questo concetto:

«Ciò che la natura richiede al melo è che produca mele e al pero che produca pere. Da me, da voi… la natura vuole che si sia semplicemente uomini, ma un uomo cosciente di ciò che è e di ciò che fa. Dio, siatene certi, cerca in quell’uomo la coscienza consapevole. È questa la verità della nascita di Gesù Cristo dentro di noi.”

Dal chiostro di San Vincenzo, con i sussurri in preghiera umile e raccolta, per tutti Voi.

I MONACI